La mostra Omaggio a Orazio De Ferrari, in corso al Museo dell’Accademia Ligustica di Belle Arti fino al 31 luglio 2022, si arricchisce di un dipinto inedito, riaffiorato per un recente acquisto nell’ambito del collezionismo privato 

Si tratta di una Maddalena penitente riconosciuto al pittore voltrese dallo studioso Piero Donati, curatore della mostra insieme a Giulio Sommariva - Conservatore del Museo - che viene ora generosamente messo a disposizione dell’Accademia Ligustica di Belle Arti dal nuovo proprietario.

IL DIPINTO

Di Maddalena penitente, soggetto del quale si conosceva, fino ad oggi, solo un dipinto di Orazio De Ferrari, conservato in una collezione privata genovese; in quella tela appaiono evidenti i riferimenti ai modi di Gioacchino Assereto, anche se assimilati e riproposti con originalità di accenti.

La Maddalena penitente presentata in mostra appare invece frutto di un linguaggio autonomo, nel quale è palese il solido bagaglio tecnico ed espressivo del pittore che, attraverso l’assidua frequentazione delle accademie del nudo, attestata dalle fonti coeve, aveva maturato anche un’assoluta padronanza nel trattamento delle anatomie, maschili e femminili.

Ne costituisce prova evidente proprio il confronto tra le due versioni del soggetto.

Nel primo la Santa, rivestita con un abito ed un ampio mantello panneggiato, è rappresentata in adorazione del Crocifisso, quasi colta in un momento di pausa nella meditazione, richiamata dal libro aperto alla lettura. Campeggiano in primo piano i consueti attributi: il vasetto degli unguenti e il teschio poggiato su di un libro chiuso.

Nella versione presentata in mostra la Maddalena appare ignuda, con i fianchi avvolti da un sontuoso mantello di un colore rosa acceso, la fluente capigliatura bionda a ricoprirne le nudità. Minimi accenni di paesaggio - una roccia scoscesa alle spalle e un monte in lontananza - appena delineati in basso a destra il libro e il teschio; domina la scena lo splendido e luminoso corpo della Santa, illuminato da una luce che proviene dall’alto, per una tonalità calda che si stende sulle carni, sottolineandone la morbidezza, e che si accende sulle pieghe del mantello. Luce che brilla sui boccoli biondi e che delinea le mani intrecciate nella preghiera.

Una splendida figura femminile nella quale, probabilmente, va riconosciuta la moglie Giorgetta, nipote del pittore voltrese Giovanni Andrea Ansaldo, dalla quale Orazio ebbe otto figli.

La mostra resterà aperta fino al 31 luglio al Museo dell’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova, Palazzo dell’Accademia - primo piano, in Largo Pertini 4, Genova.

Orari di visita dal martedì al sabato 14.30 - 18.30

Ingresso gratuito

una donna con le mani giunte