A conclusione del mese della Memoria all'Accademia Ligustica di Belle Arti si terrà, venerdì 10 marzo alle ore 15, la conferenza "La conquista fascista delle università"

L’incontro ha come obiettivo quello di indagare, attraverso la lente esperta di Elisa Signori e di Chiara Dogliotti, ciò che il fascismo, a partire dal suo insediamento fino alla promulgazione delle leggi razziali (e oltre), ha rappresentato per le università italiane (e il mondo accademico tutto), e quindi all’interno dell'Ateneo genovese.

A poco più di un mese di distanza dalla 23° Giornata della Memoria, sulla scia della quale questo pomeriggio di studio si inserisce,  ci si prefigge quale obbligo quello di ripensare – anche ai fini di auspicabili riflessioni individuali e  collettive – a quelle che sono state le  conseguenze, più o meno immediate, dei  provvedimenti messi in atto dallo Stato italiano nelle università durante il ventennio fascista, a cominciare, ma non è che una tappa di un percorso iniziato assai prima, dal 1931, anno in cui fu imposto agli accademici l’obbligo di sottoscrivere il Giuramento di fedeltà al PNF. Come è noto, solo un esiguo (ma quanto significativo) mannello di docenti espresse esplicito rifiuto a tale imposizione, incorrendo nell’allontanamento coatto dall’esercizio della propria professione.

Il 1938 segnò un’ulteriore, drammatica, epurazione all’interno del mondo universitario, quella di tutti i docenti (e studenti) di religione o ascendenza ebraiche. Oltre dunque a rappresentare – per le ragioni a tutti note – uno dei momenti più neri della storia italiana e non solo italiana del secolo scorso, le leggi razziali, come l’accanimento nei confronti di qualsivoglia docente, più o meno apertamente, antifascista, portarono dunque anche a un indubbio depauperamento che dalle università, "templi di conoscenza", si estese a tutti i campi del sapere.

Gli interventi sono a cura di Elisa Signori, già professore ordinario di Storia contemporanea presso il Dipartimento di studi Umanistici dell’Università di Pavia; direttrice dell'Istituto pavese per la storia della resistenza e dell'età contemporanea; vicepresidente del Centro interuniversitario per la storia dell’università italiana; membro dei comitati scientifici della Fondazione Rossi Salvemini; del Comitato per la pubblicazione delle opere di Gaetano Salvemini, della rivista «Annali di storia delle Università italiane»; dal 2013 al 2020 docente di Storia contemporanea anche presso l'Università della Svizzera Italiana (USI); e Chiara Dogliotti, Dottore di ricerca in Studi storici per l’età contemporanea presso il Dipartimento Civiltà e forme del sapere dell’Università di Pisa;  membro (dal 2013) del gruppo centrale del progetto Atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia; del comitato scientifico  dell’Istituto ligure per la storia della Resistenza e della società contemporanea, del Centro Primo Levi della Comunità ebraica di Genova, per cui ha lavorato come archivista.

PROGRAMMA

coordina e presenta l’incontro Lorenzo Panizzi

ore 15.00  

Saluti del direttore dell’Accademia prof. Guido Fiorato

ore 15.15  

Le università italiane e la dittatura fascista

prof.ssa Elisa Signori

ore  16.00

Le leggi antiebraiche nel mondo accademico: provvedimenti, relazioni, conseguenze. 

Il caso-Genova.

dott.ssa  Chiara Dogliotti

La casa dello Studente di corso Gastaldi