lo studio realizzato da Ernst&Young con il supporto delle associazioni di categoria guidate da Mibact e Siae, alla sua seconda edizione, evidenzia che l’industria della cultura e della creatività ha registrato nel 2015 un valore economico complessivo di 47,9 miliardi di euro, pari al 2,96% del Pil nazionale, con un tasso di crescita rispetto all'anno precedente del 2,4% dei ricavi diretti. L'86% dei ricavi è rappresentato dalle attività della filiera creativa quali la concezione, la produzione e la distribuzione di opere e servizi culturali e creativi, mentre il rimanente è dovuto a ricavi indiretti, ovvero quelli relativi ad attività collaterali o sussidiarie. Si tratta del terzo settore in Italia per occupazione, con 880mila occupati diretti (+1,7% sul 2014) che salgono a oltre 1 milione se si considerano gli indiretti. L'industria creativa e culturale si colloca al terzo posto in Italia da un punto di vista occupazionale dopo il settore edile e quello della ristorazione e alberghiero. Grazie all'importante contributo intellettuale, il settore è caratterizzato da un'alta concentrazione di capitale umano e ha superato filiere quali le telecomunicazioni, l'energia, l'automotive e l'alimentare.